giovedì, maggio 6, 2010 Categorie: Fantasy

I Troll

Trattandosi di una figura evolutasi in un contesto di tradizioni orali e grande dispersione geografica, le sue caratteristiche fisiche e comportamentali non sono codificate con precisione. Normalmente viene descritto come una creatura ruvida, irsuta e rozza, dotata di un grosso naso e di una coda dal folto pelo e con solo quattro dita per ogni mano o piede, può rendersi invisibile e solo i bambini possono vederlo. In linea di massima, a seconda del filone folkloristico di provenienza, è possibile identificare due tipi di troll: uno simile a un orco, solitario con un aspetto orripilante (anche con due teste) e dal comportamento maligno violento, quando viene colpito dalla luce del sole diventa di pietra; e uno simile ad un goblin o ad uno gnomo del folclore, dal comportamento benevolo e mattacchione che vive insieme ad altri della stessa specie.
Si racconta che i troll rubino i bambini alle famiglie mentre dormono e mettano nel letto un altro bambino, oppure un cucciolo di troll.
Troll ©Matt Stewart

Troll - ©Matt Stewart

L’utilizzo della parola troll si è sviluppata nel tempo. Il significato originario potrebbe riguardare il soprannaturale o il magico con una sovrapposizione di maligno e pericoloso. Un altro suggerimento è che significhi “qualcuno che si comporta in modo violento”. Nella vecchia legge svedese, il trolldom era un particolare tipo di magia destinato a fare del male. Va inoltre osservato che, termini come trolldom (stregoneria) e trolla / trylle (eseguire giochi di prestigio) nelle moderne lingue scandinave non implica alcuna relazione con il mitico essere. Inoltre, le fonti per la citazione della mitologia norrena, troll può significare qualsiasi misterioso essere, compreso ma non limitato ai giganti norreni.
Una possibile spiegazione per il mito del troll è che questo rappresenta i resti del culto degli antenati presente in Scandinavia fino all’introduzione del cristianesimo, tra il decimo e nell’undicesimo secolo. In questo culto si veneravano gli antenati in boschi sacri, su altari o su tumuli. Una delle usanze associate con questa pratica era quello di sedersi sulla cima di un tumulo di notte, forse per mettersi in contatto con il defunto. Con l’introduzione del cristianesimo, però, il culto pagano viene demonizzato: è in questi tempi che la parola troll appare per la prima volta, definendo qualcosa di maligno in generale.
Molte delle favole e descrizioni di “Troll” sono simili alle caratteristiche dell’uomo di Neanderthal. L’uomo di Neanderthal visse insieme a  noi (Homo Sapiens), da 30.000 a 50.000 anni. Oggi il mito troll si è trasformato nella leggenda dello Yeti e del Bigfoot (anche chiamato Sasquatch).
Nel Fantasy il troll assomiglia alla versione simile all’orco, è una creatura rozza, malvagia, e schiva. Abita le foreste, rifugiandosi in caverne o complessi cavernosi; ruba il bestiame o cattura di incauti viaggiatori, che vengono poi spesso divorati. Alle volte viene ritenuta una creatura poco intelligente. Il troll può essere solitario o vivere in clan con una struttura sociale di tipo tribale.

2 Commenti a “I Troll”

  1. [...] emozionanti avventure in cui la coppia straordinaria si lascia coinvolgere. Si imbatteranno in un troll carnivoro con due teste, in un sovrano deposto che giudica Kitiara responsabile della sua [...]

  2. [...] Nei link di seguito troverete una descrizione e un quadro generale sulle razze “classiche” del Fantasy: Elfi, Nani, Gnomi, Orchi, Goblin, e infine i Troll. [...]

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