mercoledì, aprile 28, 2010 Categorie: In evidenza, Letteratura

Il bisogno di raccontare

Incisioni rupestri

Incisioni rupestri

“Perché scrive?” è la domanda che ogni scrittore, prima o poi, si sentirà fare da qualcuno. Già, ma perchè uno scrive romanzi o racconti? Perché un bel giorno decide di mettersi davanti ad un computer e dare libero sfogo alla fantasia?
Su questo quesito hanno sicuramente già versato fiumi di inchiostro e di parole. Quello che vorrei fare io, è fare un salto al di fuori della letteratura ed analizzare il fenomeno in modo più esteso e completo. Scrivere, infatti, è uno dei tanti modi di raccontare qualcosa a qualcuno: è quindi il racconto il vero oggetto su cui si deve riflettere, poiché è intorno ad esso che gira tutta l’arte in generale.
Comunicare è sicuramente una necessità per ogni essere vivente: in questo modo è possibile interagire sia con individui della stessa specie sia con quelli di specie diverse; ma il racconto è un particolare tipo di comunicazione che è prerogativa dell’uomo, perchè richiede il possesso di autocoscienza, di un’evoluta concezione del tempo e di una sviluppata struttura sociale. Raccontare significa comunicare una storia, un evento, una situazione accaduti nel passato, ritenendo, più o meno consapevolmente, che questo sia di una certa utilità sociale, o personale ma sempre nei confronti della società.
Colonna Traiana

Colonna Traiana

“Verba volant, scripta manent”: sin dall’alba dell’uomo il racconto si è sviluppato sia in forma orale, sia in forma visiva, una più immediata, l’altra più duratura. Ed ecco che anche se possiamo solo immaginare i vecchi cacciatori che la sera intorno al fuoco raccontano ai bambini le loro imprese,  grotte come quelle di Lascaux in Francia o di Altamira in Spagna ce li raccontano chiaramente dopo migliaia di anni. Il racconto ha accompagnato l’uomo attraverso i secoli della sua storia, non soltanto riportando fatti realmente accaduti, ma anche inventando storie di fantasia: leggende, miti, poemi epici, favole, fiabe, romanzi, hanno celebrato momenti storici, hanno reso immortali nomi di uomini, hanno dato radici ai popoli, e speranza alle genti. Il racconto ha affiancato le religioni con parabole e testi sacri, ha sostenuto sovrani con opere di propaganda politica, ha aiutato genitori a far capire la vita ai loro figli.
Cosa spinge oggi un uomo a scrivere il suo racconto? La possibilità di combattere i propri demoni, o di elaborare i propri dolori? L’occasione di presentare il mondo che vorrebbe, o di dare libero sfogo alla fantasia? Certo, forse anche per soldi e per fama… ma penso che questo bisogno di raccontare sia un riflesso della nostra creatività: una scintilla divina.

Un commento a “Il bisogno di raccontare”

  1. [...] Fantasy La morte di Artù Il racconto è presente sin dall’alba dell’uomo (leggi Il bisogno di raccontare), e sicuramente il racconto fantastico è apaprso subito appresso, ma per una narrativa fantastica [...]

Lascia un commento

Trascrivi il codice di sicurezza visualizzato nell'immagine:
Cambia codice